Achtung Banditi! – Palmanova

Gennaio 10, 2015
Palmanova (UD)

n.a.
Teatro “Gustavo Modena” – Palmanova (UD)

ACHTUNG BANDITI!
con
Caia Grimaz
(voce)
Igi Meggiorin
(chitarre e percussioni)
Nicoletta Oscuro
(voce)
Claudio Parrino
(suono)
Massimo Somaglino
(voce)
Vittorio Vella
(tastiere)

immagini
Danilo De Marco

consulenza ai testi
Alberto Buvoli, Angela Felice, Gianfranco Scialino


regia
Massimo Somaglino

Dal primo dopoguerra al fascismo.
Dalla lotta di liberazione alla pietra miliare della Costituzione Repubblicana.
Un featro-concerto a tre tempi, lungo la storia del secolo brete e del 900 italiano, nel travaglio della conquista della democrazia e della libertà.
Con il fil rouge di una colonna sonora di canzoni dal vivo riarrangiate nella doppia chiave a contrappunto del gioco ironico e dell’adesione emotiva, uno spettacolo che apre uno spaccato a più facce su “come eravamo” o oppone la controrisposta su “come dorremmo essere”

Achtung banditi! spettacolo in forma di “concerto teatrale”, che riecheggia nel titolo l’omonima pellicola di Cario Lizzani, su coproduzione Teatro Club Udine – Assoprasa di Pordenone, con il sostegno dell’Azienda Speciale Villa Manin, è un incrocio di parole, suoni, canti, d’autore o anonimi, rispolverati dagli archivi della musica, popolare e non, e da fonti varie di documentazione scritta, perlustrati da Massimo Somaglino e Claudia Grimaz, con la consulenza ai testi di Alberto Buvoli, Angela Felice e Gianfranco
Scialino. Un mix che, per la regia dello stesso Somaglino, coinvolto anche come incdito attore-chansonnier-vocalist, è affidato a un gruppo eccellente di artisti locali, con le voci femminili di Claudia Grimaz e Nicoletta Oscuro e, per la parte musicale, con la perizia di Vittorio Vella, alle tastiere, Igi Meggiorin, alla chitarra, e Claudio Parrino, per il coordinamento suono.
Sono tre le tappe in cui la sequenza dello spettacolo si snoda. come per una dialettica hegeliana tesi-antitesi-sintesi ispirata dalle tragiche vicende del 900. O, sulla scena, come un trittico da antologia di emozioni ed evocazioni mobilitate dalla partitura della storia, che suggerisce uno slalom di contaminazioni e dissolvenze tra musica e parola, qui incrociate anche con la proiezione su schermo dei volti di partigiani invecchiati con cui il fotografo Danilo De Marco propone una sua idea di Resistenza.
segnata dal tempo, ma – evidentemente – non piegata nella coscienza e semmai rilanciata alla coscienza del presente.
Dapprima, dunque, è richiamata la “dittatura”, che si presta a una chiave di “circo” grottesco e di acre divertissement sonoro, tra
“Ruccetta nera”, performance da Trio Lescano mix, il precipizio di leggi fasciste sempre più liberticide e razziste e infine il buio tunnel della guerra. Poi si accampa la “guerm di liberazione”, con le parole dei “resistenti”, anche condannati a morte, e con i loro canti generosi, qui riarrangiati a canzoni quasi d’autore, di sorprendente sound musicale. Infine, ecco II terzo tempo della
“democrazia”, con la conquista della Costituzione Repubblicana, ancora più da leggere e risentire oggi che si pensa da parte di alcuni di riformame l’impianto, in quella perennemente “povera patria* cantata da Franco Battiato, che sigilla il percorso di questo concerto teatrale con l’amarezza di un finale punto interrogativo.
Su tutto, scorre sottotraccia, come un’intermittente colonna sonora, l’elenco dei partigiani, vivi e morti, della Divisione
Garibaldi-Natisone, medaglia d’oro della guerra di liberazione. tutti col nome d’anagrafe e pol con quello di battaglia che per ognuno siglava la nascita di una nuova consapevolezza e di una nuova vita. Spettacolo da non perdere, dunque, non solo per un salutare ripasso della storia, ma anche perché la democrazia. che lo ispira, è un bene difficile e fragile, può essere sempre messa in discussione e ogni generazione – dice Carlos Montemayor, citato quasi alla fine – può essere chiamata a combattere la sua battaglia. in modi ogni volta diversi. per la difesa dei preziosi valori di libertà, giustizia e pace.

Programma
Introduzione
Piero Calamandrei: “Epigrafe per il monumento alla Resistenza di Cuneo”.

Parte prima: La dittatura
La leggenda del Piave (E.A. Mario, 1918, strofe le 4)
O Gorizia, tu sei maledetta (Anonimo, 1916. Scritta sul fronte dell’Isonzo)
Dialogo da Marcia su Roma e dintorni di Emilio Lussu – Edizioni Einaudi
Tango delle capinere (Cherubini – Bixio, 1928)
Frammento dall’ultimo discorso alla Camera di Giacomo Matteotti (Drammatizzazione e registrazione effettuate alla sede Rai per il FVG nell’aprile 2004 – produzione Teatro Club Udine)
Canta di Matteotti (popolare)
La paura – Benito Mussolini: dal discorso alla Camera del 3 gennaio 1925
La dottrina fascista – il Duce Anno VIII E.F. – Edizioni Libreria del littorio – Roma
Faccetta nera (Michieli, Ruccione – 1935)
Telesio Interlandi (da Contra Judeos – 1938)
Ziki Paki Ziki Pu (Mendes, Mascheroni – 1936)
Volantino a firma Gli Squadristi circolante a Dignano (Istria)
Comunicazioni ufficiali ricevute da ebrei per l’applicazione delle leggi razziali (dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – Milano)
Il giardino – poesia di Frantisek Bass, morto ad Auschwitz il 28 ottobre 1944, all’età di quattordici anni.
Lescano mix: Pippo non lo sa (Kramer Panzeri Restelli 1940),
“Maramao perché sei morto” (Consiplio Panzeri 1939),
Tulipan (Grever Morbelli 1940), Ma le gambe (Bracchi D’Anzi – 1938)
Lasoro per tutti (da “Terrore e miseria del terzo Reich”, Bertold Brecht)
Il disertore (Vian 1954 – trad. G.Calabrese)
Fischia il vento (1941)
Diario da La strada del Davai di Nuto Revelli – Edizioni Einaudi
La badoglieide (Composta collettivamente da partigiani della IV banda alle Grange di Narbona)

Parte seconda: La guerra di liberazione
Testi tratti da:
Diario di una ragazza nella Resistenza (Bruma Sibille Sizia – Edizioni KappaVu)
Il secondo nome (Gian Paolo Gri – Catalogo Resistenze Edizioni Forum)
Relazione del segretario Comumale di Paluzza del 10 agosto 1944 (da “Percorsi della memoria civile”, Ferdinando Mautino – Edizioni Istituto per la storia del Movimento di Liberazione)
Lettere dei condannati a morte della resissenza europea – Edizioni Einaudi
Diari delle formazioni garibaldine friulane (da “Guerra di popolo”, Ferdinando Mautino – Edizioni Feltrinelli)
Rappresaglie e stragi contro la popolazione (da “1940 – 1945 La Resistenza in Friuli” – Edizioni Istituto per la storia del Movimento di Liberazione)
Canti:
Dalle belle città (inno della 3^ Brigata d’assalto garibaldina “Liguria”. Autori del testo Carlo Pastorino e Emilio Casalini, partigiani)
Il bersagliere ha cento penne (Canto adattato durante la Resistenza da un vecchio motivo militare della prima guerra mondiale)
Sei minuti all’alba (Jannacci, 1964)
Bandiera Rossa (Inno dei comunisti, testo originale datato 1908 di Cario Tuzzi, musica derivata dalla tradizione popolare lombarda)
La brigata Garibaldi (Inno ufficiale delle brigate garibaldine, scritto da un gruppo di partigiani a Castagneto di Ramiseto nel 1944)
Bella ciao
La libertà (Gaber – Luporini, 1972)

Parte terza: La democrazia
Carlos Montemayor dal Catalogo Resistenze Edizioni Forum
Costituzione della Repubblica Italiana
Potera Patria (Franco Battiato, 1991)
L’elenco dei nomi che accompagna tutto il concerto è l’elenco dei partigiani (vivi e morti) della Divisione Garibaldi – Natisone, Medaglia d’oro della guerra di liberazione.