GAM – Gubbio Arte Medievale

Giugno 10, 2009
Gubbio (PG)

Mercoledì, 10 giugno 2009
Chiesa di Santa Maria Nuova – Gubbio (PG)
ore 21,15

GAM
GUBBIO ARTE MEDIEVALE
2009 – III Edizione

“CHANSONS A LA VIERGE”
La Madonna nella musica francese tra XII e XIV secolo.

ENSEMBLE OKTOECHOS
Letizia Butterin, Eugenia Corrieri, Claudia Grimaz, Elena Modena, voci
Lanfranco Menga, direttore
Mottetto

Nota al Programma
” Chansons à la Vièrge” La Madonna nella musica francese tra XII e XIV secolo.
A partire dal VI-VII secolo in Occidente assistiamo ad una rapida diffusione del culto della Vergine Maria, che era già particolarmente venerata in Oriente sin dagli albori del Cristianesimo.
Era inevitabile che la produzione musicale sacra e religiosa del Medioevo avesse come oggetto preferito la lode della Vergine, delle sue virtù e del suo ruolo nell’Incarnazione.
Nella musica francese tra XII e XIV secolo troviamo alcune fra le pagine più significative di questo repertorio mariano fra cui un capolavoro assoluto di Guillaume de Machaut (1300-1377): “Il lay de la fonteinne”, una composizione ciclica che alterna parti monodiche a cacce polifoniche a tre voci. Machaut, grande musicista e poeta, è l’ultimo ed il più grande musicista dell’Ars Nova francese; un esempio, difficilmente rintracciabile, di autore che riesce ad eccellere nella musica e nella poesia: non a caso alla sua morte si disse che era morto il “noble rethorique” e “flour de flours de toute melodie”.
Se con Machaut assistiamo alla grandiosa conclusione di un’epoca, che troverà il suo apice nella “Messa de Notre-Dame”, altri esempi particolarmente significativi abbiamo nei secoli precedenti con le grandi Scuole di Notre-Dame di Parigi e di S.Martial di Limoges, di cui vengono proposte due composizioni polifoniche particolarmente significative e precisamente un ‘organum’, una delle prime forme di polifonia, ed un ‘mottetto’ forma musicale che avrà una grande diffusione nei secoli futuri.
Una figura particolare è quella del monaco Gautier de Coincy (1177-1236) dell’abbazia di Soissons, che prende e rielabora canzoni profane, solitamente di argomento amoroso, adattandole a composizioni poetiche di argomento mariano, creando un corpus di contrafacta’ noti come “Miracles de Notre-Dame”: un prezioso esempio del tenue, quasi inesistente contrasto stilistico tra sacro e profano, in cui solo il testo cantato rappresenta il vero elemento di-scriminante.